Torino, 23 maggio 2012 - Numero centoquarantuno
Dalla bussola di Örsted al galvanometro di D’Arsonval
“antichi strumenti
della pregiata collezione Misurando
riprendono a funzionare sotto i nostri occhi”
a cura dell' Ing. Oronzo Mauro
Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo
Giovedì 24 maggio ore 16.15 aula 1
Nel maggio del 2009 l'ingegner Oronzo Mauro, collezionista ed esperto di strumentaria elettrica espose al Politecnico di Torino i suoi apparati nella mostra "Misurando". Ma la sua attività non si è fermata e ora dopo moltre altre occasioni pubbliche in giro per l'Italia arriva a Bergamo.
Donato Firrao, Umberto Pisani, Oronzo Mauro e di spalle Pier Paolo Civalleri all'inaugurazione di Misurando nel 2009.
Più che un seminario
l’ing. Mauro Oronzo propone una sorta di pièce teatrale, dedicata alla storia
delle misure elettriche, all’interno del corso di Fisica Generale II della
Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo tenuto dal prof. G. Salesi. La
trama è semplice: si parte da un modernissimo iPad-oscilloscope e si fa un
lungo flash back al momento in cui il danese Oersted nel 1819, appoggiando un
filo elettrico condotto da corrente ad un bussola, si accorse che il passaggio
della corrente nel filo influenza la posizione dell’ago magnetico.
Da quel primo momento,
in cui si sono in qualche modo unificati, da un punto di vista
sperimentale, magnetismo ed elettricità, diversi sono i passi che portano fino ai
moderni strumenti analogici di misure elettriche. Una serie di strumenti della
Collezione Misurando dell’Ing. Mauro, opportunamente selezionati, si denudano e si presentano per le loro
caratteristiche, per i loro limiti, per le modalità con cui potevano essere
utilizzati.
La curiosità di vederli in azione sarà assecondata con un
concreto tuffo nell’elettricità ottocentesca!
A questo punto Bussole delle Tangenti, Galvanometri di Nobili, di Deprez
e D’Arsonval, di Thompson verranno accesi e si mostreranno in tutte le loro
fattezze.
La comunicazione è unica nel suo generale perché permette ai
partecipanti di correre sui binari del tempo scoprendo insieme l’astuzia e le
capacità costruttive di uno dei periodi della nostra storia più ricchi di
innovazione tecnologica e scientifica.