Thursday, March 8, 2012

Numero sessantasei

Torino, 8 marzo 2012 - Numero sessantasei

VERA COMOLI
Laurea in Architettura, 1961

(Borgosesia - VC, 1935 – Borgosesia - VC, 2006)

Vera Comoli a Hyerapolis

Vera Comoli si è sempre considerata in primo luogo “architetto”. Dopo la maturità conseguita presso il liceo classico torinese Cavour e l’impegno sportivo nella pallacanestro, si iscrive alla Facoltà di architettura del Politecnico di Torino, dove incontra Guido Mandracci che sarà suo marito. Con Paolo Verzone, ingegnere, direttore dell’Istituto di Storia dell’Architettura del Politecnico di Torino collabora, ancora studente e poi giovane laureata, per tre anni all’attività della prima Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia in Turchia.
Subito dopo la laurea Vera decide con Guido Mandracci di affrontare l’esperienza progettuale, entrando a collaborare per un periodo nello studio dello stesso Passanti: lavora al progetto di Casa Zanibelli, situata sulla spiaggia del borgo vecchio a Varigotti e i giovani Mandracci, dopo aver costruito la casa di famiglia (1965-66) a Lebbia, sulle pendici montuose oltre Borgosesia, insieme realizzano (1970-71) la loro nuova casa sul promontorio a Capo Mele.
Nel 1964 Vera diventa assistente ordinario di Storia dell’architettura e nel 1968 consegue la libera docenza in Storia dell’arte e Storia e stili dell’architettura.
Gli anni Sessanta sono attraversati dal vivace dibattito culturale su fondamenti e obiettivi della nascente disciplina della storia urbana e della storia dell’urbanistica. In questa direzione Comoli pubblica nel 1983 il suo fondamentale libro Torino, nella collana “Le città nella storia d’Italia”, giunto nel 2006 alla sesta edizione. Si interessa alle attività degli artisti luganesi, che diventeranno il libro Luganensium Artistarum Universitas. L’Archivio e i luoghi della Compagnia di San’Anna tra Lugano e Torino del 1992.
Entro una cronologia ampia di riferimento coordina con Rosanna Roccia, già direttore dell’Archivio Storico della Città di Torino, le ricerche legate ad alcune edizioni nella prestigiosa collana dei “libri blu” del Comune: Torino città di loisir. Viali, parchi e giardini fra Otto e Novecento (1996) e Progettare la città. L’urbanistica di Torino tra storia e scelte alternative (2001).
L’attenzione complessiva ai caratteri storico-culturali del territorio si traduce nel volume Piemonte, nella collana “L’architettura popolare in Italia” del 1988 e più tardi curerà il volume bilingue Le Alpi. Storia e prospettive di un territorio di frontiera del 1997. Professore ordinario di Storia dell’urbanistica dal 1981, nel 1982, per due trienni consecutivi, assume la direzione del Dipartimento Casa-città del Politecnico di Torino; dal 1989 è Direttore della Scuola di Specializzazione da lei istituita in Storia, Analisi e Valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali del Politecnico di Torino e dal 1989 è Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Storia e critica dei Beni Architettonici e Ambientali. Dal 1988 al 1997 è Pro-Rettore del Politecnico di Torino; è referente per i restauri del Castello del Valentino. Nel 1997 è eletta Preside della Facoltà di architettura del Politecnico di Torino e dal 2000 ancora Preside della II Facoltà di architettura del Politecnico di Torino. Nel maggio 1996 le viene conferito dal Presidente della Repubblica il diploma di Prima Classe del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica riservato ai Benemeriti della Scienza e della Cultura. Nell’anno 2002 è eletta Membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino, classe Scienze morali, Storiche e Filologiche.
(Costanza Roggero, estratto da Progetto cultura società. La scuola politecnica torinese e i suoi allievi, Torino 2010)

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