Torino, 12 aprile 2012 - Numero CENTO
Per qualsiasi
pubblicazione periodica il traguardo del "numero cento" è certamente
una meta importante, e ancora di più ciò vale per un'iniziativa che è nata e
che si è sviluppata in un clima di incertezza, sia sul piano istituzionale, sia
su quello economico. "Daily MAP News" giunge al suo centesimo foglio
senza avere speso nulla, ma semplicemente riportando le attività di un
"centro" che nonostante tutto ha continuato a funzionare organizzando
mostre, aprendo dibattiti, mettendo in rete le informazioni che riguardano in
generale un patrimonio storico scientifico che è alla base dei fondamenti culturali
della nostra istituzione. Gli apprezzamenti non sono mancati ma la audience,
si direbbe oggi in un clima di multimedialità esasperata, rimane bassa anche se
- e con un pizzico di ironia - lo share riamane alto perché nel nostro
Ateneo, e in generale nel panorama degli atenei italiani, questa newsletter non
ha ancora concorrenti. Poco ci importa vincere una gara in cui siamo gli unici
partecipanti e le statistiche degli afflussi a questo blog non sono di certo
rassicuranti. Verrebbe da dire che in generale pochissimi tra docenti, non
docenti, ricercatori e studenti spendono qualche frazione del loro prezioso
tempo per curiosare i post di "Daily MAP News", perché i
parametri di valutazione di ciò che si fa al Poli premiano certamente solo chi
riesce a guadagnare punti (e soldi) nelle varie classifiche (o raccolte premio)
certificate dai vari ANVUR, CIVR, CNVSU eccetera eccetera.
Molte
sarebbero le proposte, molte sono le idee, ma ora penso che una sola basti.
Perché non certifichiamo "Daily MAP News" come pubblicazione
scientifica inseribile a tutti gli effetti nel carnet di ciascun ricercatore ?
Nel passato del Politecnico di Torino vi furono il "Bollettino CID"
poi trasformato in "Bollettino CIDEM" quando si inserì l'attività del
Museo. In seguito vi fu la breve stagione del bimensile "Linee"
diretto da chi qui scrive queste poche parole. Se "Daily MAP
News" diventasse un membro delle "Transactions" che affollano le
liste delle varie congreghe accademiche - e non vi sarebbe difficoltà alcuna a
dotarla di un accreditato international committee - stiamo pur certi che
il pubblico (attivo e passivo) sarebbe assai più numeroso. Ma, cosa che sarebbe
ancora più importante, si farebbe finalmente "cultura", quella cultura
disinteressata e non legata agli indici economici, una cultura che sono certo avrà lunga
vita.
In attesa quindi di una risposta da parte dei colleghi responsabili degli organi di valutazione della ricerca (e della qualità della medesima) non posso far altro che ringraziare i 41 lettori di ieri.
dai locali del MAP, in un cortile di via Giovanni Cavalli 22/H
Vittorio Marchis
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