Friday, February 17, 2012

Numero quarantotto

Torino, 17 febbraio 2012 - Numero quarantotto

CARLO ALBERTO CASTIGLIANO (Asti, 1847 – Milano, 1884)
Laurea in Ingegneria civile, 1873


“Consideriamo un sistema elastico formato di parti soggette a torsione, flessione o scorrimento trasversale, e di verghe congiunte a snodo con quelle parti e fra loro: io dico che se questo sistema viene sottoposto all'azione di forze esterne cosicché esso si deformi, le tensioni delle verghe dopo la deformazione sono quelle che rendono minima l'espressione del lavoro molecolare del sistema, tenendo conto delle equazioni che si hanno fra queste tensioni, e supponendo costanti le direzioni delle verghe e delle forze esterne.”

Riconosciuto come uno dei padri fondatori della moderna ingegneria strutturale, Carlo Alberto Castigliano nel breve arco della sua vita conquistò notorietà a livello internazionale come scienziato e conseguì significativi riconoscimenti sia come ingegnere civile, sia come funzionario delle Ferrovie, in un epoca in cui il ponte ferroviario rappresentava la più alta espressione dell’arte costruttiva.
Nato in una famiglia di modeste origini, rimase orfano di padre a 16 anni e dopo aver frequentato il triennio nell’Istituto Tecnico di Asti si iscrisse al quarto anno dell’Istituto Industriale di Torino, dove alternò gli studi con lavori saltuari.
Conseguito il diploma di perito meccanico a pieni voti e superato un esame al Regio Museo Industriale di Torino, divenne professore di Meccanica applicata, Costruzione ed Estimo al Regio Istituto Tecnico di Terni: durante i quattro anni di permanenza nella cittadina umbra Castigliano studiò matematica e, rientrato a Torino nel 1870, si iscrisse alla Facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali di Torino. Dopo un solo anno, forse unico esempio nella storia dell’Ateneo piemontese, sostenne per speciale autorizzazione a lui concessa, tutti gli esami del triennio di matematica superandoli brillantemente.
Nel 1871 si iscrisse alla Scuola di applicazione per gl’ingegneri e nella tesi di laurea Intorno ai sistemi elastici (1873) dimostrò il Teorema del minimo lavoro, già enunciato nel 1858 da Luigi Federico Menabrea. Nel 1875 pubblicò presso l'Accademia delle Scienze di Torino una Nuova teoria intorno all’equilibrio dei sistemi elastici, con cui teorizzò un nuovo metodo di calcolo sulle derivate del lavoro di deformazione, conosciuto oggi come "teorema di Castigliano".
Parallelamente all’attività scientifica svolse la carriera professionale di ingegnere delle Strade Ferrate Alta Italia (SFAI), dove fu assunto nel 1873 come capo reparto manutenzione nella sede di Alba per essere trasferito l’anno seguente a Torino e nel 1875 alla sede centrale dell'Ufficio d'Arte a Milano per la progettazione e l'alta sorveglianza tecnica di tutte le principali opere della rete ferroviaria dell'Alta Italia; nel 1878 fu nominato capo sezione.
Fu l’inventore del micrometro moltiplicatore (misuratore dell’intensità degli sforzi dei vari elementi in una costruzione metallica) e dell’aritmografo. (Olivia Musso)

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