Thursday, March 1, 2012

Numero sessantuno

Torino, 1° marzo 2012 - Numero sessantuno



Per mantenere viva la memoria materiale legata alla produzione di cemento naturale nel Casalese si è pensato alla land art (vd. Numero ventuno), ma molte altre possono essere le linee guida che aiuterebbero nelle proposte di attuazione, volte alla salvaguardia e alla rifunzionalizzazione dei reperti di archeologia industriale. Un ulteriore esempio potrebbe essere la trasformazione delle coperture stradali per il passaggio dei carrelli delle teleferiche in aree di sosta attrezzate. Sono elementi in calcestruzzo armato, realizzati a protezione delle vie di comunicazione, la cui forma particolare era giustificata dalla necessità di evitare che eventuali frammenti di marna potessero cadere durante il trasferimento dalle cave agli impianti di lavorazione, magari con conseguenze tragiche. Oggi sono strutture imponenti, che si stagliano nel panorama delle colline monferrine e potrebbe quindi essere auspicabile valorizzarli trasformandoli in punti di sosta attrezzati e panoramici con l’aggiunta, durante i lavori di restauro, di pochi ed economici elementi moderni per adeguarli alle norme di sicurezza e renderli funzionali. (Olivia Musso)

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