Torino, 19 gennaio 2012 - Numero diciannove
Uno dei primi protagonisti dell’informatica “personale” fu l’innovativo Apple I che vide la luce nel lontano 1976. Era basato sul microprocessore 6502. Uno degli ultimi esemplari ancora esistenti di questo calcolatore è stato acquistato da un collezionista privato torinese. Il desiderio di “risvegliarlo” e di riportarlo agli antichi splendori ha visto coinvolti il Dipartimento di Elettronica e il CEMED che, mettendo a frutto le rispettive competenze, hanno organizzato un evento di grande impatto mediatico. L’evento, che si è svolto il 10 maggio 2011 nell’Aula Magna del Politecnico, ha avuto tre protagonisti d’eccezione. Da una parte, un gruppo di tecnici esperti equipaggiati con oscilloscopi, voltmetri e saldatoio affrontava il lavoro di riparazione del calcolatore. Dall’altra parte, un gruppo di scienziati e ricercatori hanno ripercorso le vicende, vissute in prima persona, che hanno portato l’informatica nelle case di tutti, facendola diventare una delle componenti della società contemporanea. Infine, ma non meno importante dei due precedenti, una rassegna di calcolatori prodotti tra gli Anni ’70 e gli Anni ’80 provenienti dalla collezione CEMED. Accanto ai piccoli calcolatori “personali” sono stati esposti anche grossi “mainframe” proprio con l’intento di far capire al folto pubblico presente, costituito in gran parte da studenti, che la “rivoluzione informatica” ha significato sia una riduzione degli ingombri che un incremento delle prestazioni di questi diabolici oggetti ormai protagonisti indiscussi delle nostre esistenze. (Gianfranco Albis)
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