Torino, 8 gennaio 2012 - Numero sette
Le macchine e gli dei. Marmi antichi e giganteschi motori diesel. Un ottimo esempio di convivenza fra arte antica e archeologia industriale è rappresentato dal Museo della Centrale Montemartini di Roma. La centrale termoelettrica intitolata a Giovanni Montemartini (1867-1913, assessore alle tecnologie e teorizzatore della municipalizzazione delle aziende di servizi di interesse pubblico) risale al 1912 quando su progetto dell’ingegner Corrado Puccioni costituì nella Capitale il primo impianto pubblico di produzione energetica. Collocata lungo la via Ostiense, si trova nell'area di sviluppo industriale lungo la sponda sinistra del Tevere, dove all’inizio del XX secolo si insediarono i Magazzini generali, il Gazometro e altre aziende manifatturiere. Dopo l'interruzione della produzione nel 1963 seguirono vent'anni di abbandono e solo all’inizio degli anni ’80 si procedette a cura del Comune di Roma a lavori di ricupero di edifici e macchinari. Nel 1996 i locali accolsero le sculture dei Musei Capitolini durante i lavori di restauro del Campidoglio. Oggi la Centrale, su progetto di allestimento dell’architetto Francesco Stefanori, è divenuto la sede permanente delle collezioni di sculture antiche dei Musei Capitolini. Il Museo ha ricevuto importanti riconoscimenti di interesse in Italia e all’estero tra cui l'articolo di Emmanuel de Roux ("Le Monde" del 24 febbraio 1999). (Olivia Musso)
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