Monday, January 30, 2012

Numero trentuno

Torino, 31 gennaio 2012 - Numero trentuno


“It will not burn. It will not melt”. Sono le parole che apparivano sulla copertina di Time Magazine nel settembre del 1924 insieme all’immagine di Leo Hendrik Baekeland, il chimico statunitense di origine belga che “giocando” nel suo laboratorio, nel tentativo di creare un surrogato della gommalacca, si ritrovò tra le mani una nuova plastica sintetica. Baekeland, forse con un pizzico di vanità, battezzò la sua scoperta con il nome di bakelite e nel 1909 ottenne dall’United States Patents Office il brevetto numero 942699. Fu un travolgente successo. Lo stesso inventore coniò lo slogan pubblicitario del suo portentoso ritrovato: “The material of a thousand uses”. L’industria, specialmente il settore elettrico che viveva allora un travolgente sviluppo, sfruttò ampiamente le eccezionali caratteristiche della bakelite. Furono costruiti in bakelite gli oggetti più disparati: penne, scatole, apparecchi elettrici, asciugacapelli, lampade, rasoi, gioielli e altro ancora. Con opportuni processi tecnologici se ne ottenne una versione “colorata” denominata catalina con il quale vennero costruiti i mobili di una famosa serie di apparati radioriceventi commercializzati negli anni Quaranta. La bakelite oggi non è più utilizzata e nuove materie plastiche hanno preso il suo posto. Per non perdere la memoria di questo eccezionale materiale si consiglia la visita di un Museo virtuale che ne ripercorre la storia attraverso una piacevole esposizione di oggetti. (Gianfranco Albis)



Multivoltmetro in bakelite, Collezione MAP

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